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12 February 2020
Immersioni in Sudan: Shaab Rumi e il progetto Precontinente II

A Shaab Rumi c’è uno dei più celebrati punti per le immersioni in Sudan, e nelle vicinanze giace un relitto che ci ricorda una delle più audaci e innovative imprese del comandante Jaques Cousteau. Ne parliamo assieme, anche se sono siti da visitare nel corso di almeno due immersioni.

Era il giugno 1963 quando si concretizzò il progetto Precontinente II (Conshelf II). Due casette costruite sotto la superficie del mare, rispettivamente a 10 e 25 m di profondità. Degli uomini ci vissero per 28 giorni, ad una temperatura costante di 27°C e un’umidità dell’85%, respirando una miscela di elio, azoto e ossigeno, uscendo dalla casa solo per dei lavori in immersione.

Lo scopo dell’esperimento era quello di testare la possibilità di colonizzare i fondali marini e di vivere e lavorare in saturazione per tempi lunghi.

Nella laguna di Shaab Rumi si visita ancora oggi il relitto della principale abitazione sommersa, ormai quasi completamente allagata, che offre suggestivi giochi di luce.

 

Le migliori immersioni in Sudan

Ma Shaab Rumi non è solo questo. La parte Sud del reef offre una delle migliori immersioni di tutta l’area. Il reef nella sua parte sommersa si protende verso il mare aperto con una punta che degrada da 15 m circa a 28-30, formando un pianoro inclinato che poi cede spazio a una parete verticale senza fondo. Emozionante la puntata lungo la parete, a cercare gli immancabili squali martello, ma personalmente siamo affezionati al pianoro, un vero spettacolo di vita e di diversità.

Fermati sul pianoro e aspetta, lo spettacolo si dispiega davanti a te come in un film. Grandi cernie si avvicinano alla stazione di pulizia. Poco più in alto, in corrente, si muovono in banchi i carangidi e i barracuda. Curiosi del rumoroso intruso si avvicinano gli squali grigi, le eleganti movenze di una manta oceanica, leggera come una gigantesca farfalla offrono un finale anticipato.

Ma non è finita. L’ultima parte della risalita ci porta vicino ai resti delle gabbie anti-squalo dell’equipe Cousteau, che aveva intuito il valore di questo sito in Sudan. E sono il rosso degli occhioni, il giallo dei dolcilabbra e dei pesci farfalla, i lampi variopinti dei pesci pappagallo, le ultime sensazioni che Shaab Rumi ci regala, assieme ai raggi ormai bassi del sole pomeridiano.

Shaab Rumi, Sudan: quando torniamo?

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